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Pompei Scavi News
Due dimore di pregio con preziose decorazioni riaffiorano integre dai lapilli nella Regio V di Pompei, la Casa con giardino, con il bel portico affrescato e gli ambienti decorati da vivaci megalografie, e la Casa di Giove, con le pitture in I stile e gli eccezionali mosaici pavimentali dalle raffigurazioni senza precedenti. Iscrizioni e ulteriori resti delle vittime aggiungono, inoltre, dettagli alla storia dell’eruzione e della città antica. Un’iscrizione a carboncino, in particolare, traccia tangibile di un momento di vita quotidiana, supporta la teoria che la data dell’eruzione fosse a ottobre e non ad agosto. La scritta è, infatti, datata al sedicesimo giorno prima delle calende di novembre, corrispondente al 17 ottobre.
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Lo scheletro di un bambino di 7 -8 anni è l’ultimo rinvenimento di una giovane vittima dell’eruzione, individuata in un ambiente del grande complesso delle Terme Centrali. Il ritrovamento è straordinario sia per la fortuita e inaspettata scoperta nel corso di un intervento di consolidamento e restauro del complesso termale già scavato nell’800, sia per la collocazione inusuale del corpicino rispetto alla stratigrafia vulcanica del 79 d.c.
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In occasione dei recenti restauri condotti sui calchi di Pompei, dagli studi antropologici e dalle analisi del DNA su due corpi della casa del Criptoportico rinvenuti durante gli scavi di inizio ‘900, sono emersi sorprendenti risultati in grado di ribaltare la teoria di pertinenza di genere delle due vittime dell’eruzione. All’epoca del rinvenimento (1914) l’allora Soprintendente Vittorio Spinazzola reputò che i due corpi ritrovati distesi e vicini, l’uno con la testa nel grembo dell’altro, appartenessero a due donne.
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Si informano i visitatori e tutti i soggetti interessati (scuole, Tour Operator, guide turistiche, ecc.) che, a tutela degli affreschi e degli ambienti delle aree archeologiche di competenza di questa Soprintendenza e per garantire la sicurezza di tutti, a far data dal 15 gennaio 2015 NON E’ CONSENTITO introdurre all’interno degli scavi di Pompei, Ercolano, Oplonti, Stabia e del Museo di Boscoreale, borse, zaini, bagagli, custodie, le cui dimensioni siano superiori a 30x30x15 cm.
I Visitatori potranno lasciare i propri effetti personali al servizio di guardaroba gratuito presente presso tutti i varchi di accesso.
Tuttavia, in considerazione del fatto che nei momenti di maggior afflusso, i locali adibiti a guardaroba potrebbero non essere sufficienti a contenere i bagagli di tutti i Visitatori, si fa appello al senso di collaborazione dei fruitori delle aree archeologiche affinché le nuove disposizioni possano trovare piena applicazione.
In particolare, si richiede agli insegnanti che accompagnano le scolaresche in visita di accertarsi che gli studenti lascino i propri zainetti a bordo degli autobus o degli altri mezzi di trasporto con cui raggiungono gli scavi.
Analogamente, si richiede ai Tour Operator, alle guide e agli accompagnatori turistici di informare i Visitatori sul divieto INDEROGABILE di introdurre bagagli all’interno delle aree archeologiche e di invitarli, perciò, a lasciare ogni effetto personale a bordo dei mezzi di trasporto con cui si spostano.
Fonte: SAP
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- Scritto da Tiberio Gracco