La Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli
All’interno del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), una delle collezioni più affascinanti e ricche di suggestione è senza dubbio la Sezione Egizia, ospitata al piano seminterrato, accessibile dal piano terra attraverso lo scalone principale, al termine della Galleria degli Imperatori (sale 18-23). Si tratta della terza collezione di antichità egizie in Italia per importanza – dopo quelle dei Musei Vaticani e del Museo Egizio di Torino – ma, in senso cronologico, è la più antica mai costituita sul territorio nazionale.
Origini della collezione
Il primo nucleo della raccolta si formò tra il secondo e il terzo decennio dell’Ottocento, grazie all’acquisizione di materiali provenienti sia da collezioni private, sia dagli scavi borbonici condotti nell’area vesuviana e flegrea. A questo si aggiunsero nel tempo nuclei straordinari, tra i quali spiccano la Collezione Borgia e la Collezione Picchianti, entrambe di enorme rilevanza storica e scientifica.
La Collezione Borgia
La collezione più prestigiosa e antica è quella messa insieme dal cardinale Stefano Borgia nella seconda metà del Settecento. Borgia, erede di una raccolta di reperti rinvenuti nei dintorni di Roma e Velletri, arricchì enormemente il nucleo iniziale grazie ai rapporti con i missionari cattolici all’estero, soprattutto in Oriente, durante il periodo in cui ricoprì importanti incarichi nella Congregazione di Propaganda Fide.
Attraverso questa rete di contatti riuscì ad acquisire un numero considerevole di oggetti provenienti dall’Egitto, tra cui manoscritti copti richiesti espressamente. Alla sua morte, nel 1804, parte della raccolta fu donata alla Congregazione, mentre la maggioranza passò al nipote Camillo Borgia. Quest’ultimo tentò invano di venderla al re di Danimarca, riuscendo infine a cederla a Gioacchino Murat, re di Napoli, nel 1814. L’acquisto fu ratificato l’anno successivo da Ferdinando I di Borbone.
La collezione Borgia, una delle più antiche raccolte egizie del collezionismo europeo, testimonia il fascino esercitato dall’Egitto in Europa ben prima della spedizione napoleonica del 1798-1799. Essa riflette il gusto antiquario del tempo, includendo statue ridotte a busti, teste-ritratto e numerosi oggetti funerari e magico-religiosi, spesso provenienti dal Delta del Nilo e da Menfi, le aree più accessibili agli esploratori del XVIII secolo.
La Collezione Picchianti
Di grande rilievo è anche la Collezione Picchianti, costituita dal viaggiatore veneto Giuseppe Picchianti durante un lungo soggiorno in Egitto tra il 1819 e il 1825. Nel corso di sei anni risalì la Valle del Nilo fino al deserto nubiano, visitando siti fondamentali come Giza, Saqqara e Tebe.
La sua raccolta comprende mummie, sarcofagi, canopi e oggetti del corredo funebre che documentano aspetti della vita quotidiana, come specchi, vasi per cosmetici e sandali. Una parte dei reperti fu venduta al British Museum, mentre un altro consistente nucleo fu acquistato dal Museo di Napoli dalla vedova di Picchianti, la contessa Angelica Droso.
Altri nuclei e reperti significativi
Tra i reperti più antichi acquisiti dal Museo spicca il naoforo della Collezione Farnese, unico oggetto egizio già presente prima dell’arrivo delle grandi raccolte borboniche.
Nel corso dell’Ottocento il Museo accolse anche altre collezioni minori, come quella del viaggiatore tedesco Schnars, che donò al Museo nel 1842 oggetti raccolti durante i suoi viaggi in Egitto.
Il percorso espositivo
La Sezione Egizia è articolata in più sale, organizzate cronologicamente e tematicamente:
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Sala XIX – ospita le statue della collezione, coprendo circa tremila anni di storia, dall’Antico Regno all’età tolemaico-romana. Qui si conserva il reperto più antico, la celebre “Dama di Napoli”, statua di un funzionario della III dinastia (2700-2640 a.C.). Nella stessa sala si trovano anche frammenti di obelischi di epoca faraonica e romana.
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Sala XX – presenta elementi del corredo funerario, oggetti votivi in legno e pietra, stele arpocratee e tre sarcofagi di epoche diverse: uno in basalto della XXX dinastia e due in legno dipinto, ancora contenenti mummie.
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Sala XXI – raccoglie iscrizioni e calchi ottocenteschi che illustrano l’evoluzione della scrittura egiziana, dal geroglifico al demotico fino al greco. Qui è custodita la celebre “Charta Borgiana”, un papiro del II secolo d.C. in greco corsivo, oltre a reperti egizi rinvenuti in Campania, come la stele del sacerdote Samtowetefnakhte dal tempio di Iside a Pompei.
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Sala XXII – dedicata alla Collezione Picchianti, con numerosi vasi dalle prime dinastie all’età tolemaico-romana, steli funerarie, statuette votive e una mummia di coccodrillo.
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Sala XXIII – espone quattro mummie, tra cui quelle di due adulti e un bambino, oltre a una selezione di amuleti e oggetti del corredo funebre.
 
Un patrimonio unico in Italia
La Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli rappresenta un patrimonio di eccezionale valore, capace di documentare tremila anni di storia della civiltà faraonica e di testimoniare, allo stesso tempo, la passione antiquaria e il collezionismo europeo tra XVIII e XIX secolo. Con le sue statue, mummie, sarcofagi, papiri e oggetti di uso quotidiano, offre al visitatore un affascinante viaggio nell’antico Egitto, nel cuore della città di Napoli.
Domande frequenti sulla Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Dove si trova la Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
La Sezione Egizia si trova al piano seminterrato del Museo, accessibile dal piano terra attraverso lo scalone principale, dopo la Galleria degli Imperatori.
Perché la Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli è importante?
È la terza collezione egizia in Italia per importanza, dopo quelle di Torino e dei Musei Vaticani, ed è la più antica a livello cronologico.
Quali sono le origini della Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
Il nucleo iniziale si formò tra il 1820 e il 1830, grazie all’acquisizione di reperti da collezioni private e dagli scavi borbonici dell’area vesuviana e flegrea.
Che cos’è la Collezione Borgia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
È una raccolta di reperti formata dal cardinale Stefano Borgia nel XVIII secolo, comprendente statue, oggetti funerari, papiri copti e materiali provenienti dall’Egitto.
Che cos’è la Collezione Picchianti del Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
È una raccolta di mummie, sarcofagi e oggetti funerari acquisita dal viaggiatore Giuseppe Picchianti tra il 1819 e il 1825, risalendo la Valle del Nilo fino al deserto nubiano.
Qual è il reperto più antico della Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
Il reperto più antico è la “Dama di Napoli”, una statua della III dinastia (2700-2640 a.C.), esposta nella Sala XIX.
Cosa si può vedere nella Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
La Sezione ospita statue, sarcofagi, mummie, papiri, amuleti, reperti funerari e oggetti della vita quotidiana, offrendo un quadro di 3000 anni di civiltà egizia.
Quali reperti egizi sono legati a Pompei nella Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
Sono esposti oggetti egiziani ed egittizzanti rinvenuti in Campania, tra cui la stele del sacerdote Samtowetefnakhte dal tempio di Iside a Pompei.
Quali sale compongono la Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
La Sezione si articola nelle Sale XIX-XXIII: statue e obelischi, corredi funerari, iscrizioni e papiri, vasi e statuette votive, mummie umane e animali.
Perché visitare la Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
Perché custodisce una delle raccolte egizie più antiche e complete d’Europa, capace di illustrare la religione, la scrittura e la vita quotidiana dell’antico Egitto.
Fonti: wikipedia.org - museoarcheologiconapoli.it
