Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli: storia, collezioni e percorsi espositivi
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) rappresenta una delle istituzioni culturali più importanti d’Europa per la ricchezza e la varietà delle sue raccolte. La sua storia è strettamente legata agli eventi politici e culturali che hanno attraversato Napoli dal XVI secolo fino ai giorni nostri, trasformando l’edificio da sede universitaria a centro museale di fama internazionale.
Origini dell’edificio
Il palazzo che oggi ospita il Museo venne costruito nel 1586, inizialmente come cavallerizza su commissione di Don Pedro Giron, duca di Ossuna e viceré di Napoli. Qualche decennio più tardi, nel 1612, il nuovo viceré Don Pedro Fernando de Castro, conte di Lemos, affidò all’architetto Giulio Cesare Fontana la trasformazione della struttura in sede dell’Università, nota come Palazzo dei Regi Studi o Palazzo degli Studi Pubblici.
Dal Palazzo degli Studi al Real Museo
Sul finire del XVIII secolo, l’architetto Pompeo Schiantarelli adattò l’edificio per ospitare un nuovo museo. Nacque così il Real Museo o Palazzo dei Vecchi Studi, che accolse le prime collezioni archeologiche provenienti dagli scavi di Ercolano, Pompei e Stabia.
Il re Ferdinando IV di Borbone ampliò notevolmente il patrimonio trasferendovi, tra il 1806 e il 1834, la celebre collezione Farnese dal Palazzo di Capodimonte e altre raccolte, tra cui quelle della Villa Reale di Portici, del cardinale Stefano Borgia e di Carolina Murat.
Durante i difficili anni della rivoluzione partenopea e dell’occupazione murattiana, molte opere furono temporaneamente trasferite a Palermo, per essere poi riportate a Napoli dopo la restaurazione borbonica. Da allora l’istituzione prese il nome di Real Museo Borbonico.
L’età delle grandi collezioni
Nel corso dell’Ottocento il Museo si arricchì ulteriormente con l’arrivo della raccolta di Stefano Borgia da Velletri, che comprendeva sculture greco-romane e preziose antichità egizie, incrementate nel 1827 dalla collezione Picchianti. Questi nuclei costituirono la base della Collezione Egizia, una delle più significative del Mediterraneo, capace di documentare i contatti e le influenze della civiltà del Nilo nel mondo antico.
Dopo l’unità d’Italia, il Museo divenne Nazionale su disposizione di Garibaldi, inglobando i patrimoni raccolti dai Borbone e diventando anche sede di istituzioni culturali prestigiose come la Società Reale Borbonica e l’Accademia di Belle Arti.
Le riorganizzazioni dell’Ottocento e del Novecento
Tra il 1863 e il 1875 l’archeologo Giuseppe Fiorelli avviò una riorganizzazione sistematica delle collezioni, lavoro poi proseguito da Paolo Orsi, che progettò dieci sezioni tematiche: statue, pitture, epigrafi, vasi, oggetti preziosi, monete, terrecotte, reperti cumani, arte medievale e moderna, papiri.
All’inizio del Novecento, Ettore Pais e successivamente Vittorio Spinazzola e Amedeo Maiuri perfezionarono ulteriormente l’allestimento, dando grande rilievo ai mosaici e agli affreschi pompeiani. Dal 1957, con il trasferimento della Biblioteca al Palazzo Reale e della Pinacoteca a Capodimonte, il Museo fu definitivamente dedicato alle sole antichità archeologiche.
Il rinnovamento contemporaneo
A partire dagli anni Settanta è iniziato un lungo processo di riallestimento, volto a valorizzare il contesto originario dei reperti. La nuova stagione museografica si è inaugurata nel 1973 con la sezione dedicata alla Villa dei Papiri di Ercolano, seguita da numerosi altri allestimenti:
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Collezione Egizia (1989)
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Sculture Farnese dalle Terme di Caracalla (1991)
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Tempio di Iside di Pompei (1992)
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Gemme Farnese (1994)
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Collezione Epigrafica (1995)
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Sezione Preistorica (1995)
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Sezione della Magna Grecia (1996)
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Pithecusae e Punta Chiarito (1997)
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Vetri (1998)
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Gabinetto Segreto (2000)
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Mosaici (2000)
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Napoli Antica (2000)
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Collezione Numismatica (2001)
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Vasellame Bronzeo (2003)
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Affreschi da Stabia (2007)
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Nuovi allestimenti delle Sculture Farnese (2007–2009)
Il percorso museale attuale
Il percorso del MANN si articola su più livelli e consente di esplorare alcune delle collezioni archeologiche più ricche e prestigiose al mondo.
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Piano terra
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Ingresso e cortili monumentali
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Collezione Farnese (marmi antichi tra cui l’Ercole Farnese e il Toro Farnese)
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Sale dedicate alle Gemme
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Accesso al Salone della Meridiana, fulcro del museo e punto di orientamento per i visitatori
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Primo piano
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Sezione degli Affreschi, la più ampia raccolta di pittura parietale romana al mondo
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Gabinetto Segreto, con reperti a soggetto erotico provenienti da Pompei ed Ercolano
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Collezione Numismatica
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Secondo piano
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Collezione degli Affreschi e dei Mosaici vesuviani (con opere celebri come le “Tre Grazie” e il mosaico di Alessandro)
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Sezione Egizia, terza in Italia per importanza e la più antica in senso cronologico
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Villa dei Papiri (alcune opere attualmente riallestite nel Salone della Meridiana)
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Sale dedicate a Preistoria e Protostoria
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Napoli antica e reperti dall’area flegrea e vesuviana
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Piano seminterrato / interrato
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Epigrafica (iscrizioni e testimonianze scritte del mondo antico)
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Sale per esposizioni temporanee
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Un patrimonio unico
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è oggi un punto di riferimento imprescindibile per chi desidera conoscere la civiltà greco-romana e la storia dell’archeologia. Le sue raccolte, provenienti da siti vesuviani e da prestigiose collezioni dinastiche, offrono un percorso unico che va dalla Preistoria al tardo Impero Romano, con aperture significative verso le culture del Mediterraneo antico.
Domande frequenti sul Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Quando è stato costruito l’edificio che oggi ospita il Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
Il palazzo fu iniziato nel 1586 come cavallerizza su commissione di Don Pedro Giron, duca di Ossuna e viceré di Napoli. Nel 1612 fu trasformato in sede universitaria dall’architetto Giulio Cesare Fontana.
Quando divenne museo il palazzo del Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
Alla fine del XVIII secolo l’edificio fu adattato a sede museale con il nome di “Real Museo”, destinato a custodire i reperti provenienti da Ercolano, Pompei e Stabia.
Quali sono le collezioni originarie del Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
Le prime collezioni erano costituite dai reperti degli scavi vesuviani. Successivamente arrivarono la Collezione Farnese e le raccolte della Villa Reale di Portici, del cardinale Stefano Borgia e di Carolina Murat.
Perché il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è stato chiamato Real Museo Borbonico?
Dopo la restaurazione borbonica del 1816, l’edificio assunse il nome di Real Museo Borbonico e accolse nuove raccolte, tra cui le antichità egiziane delle collezioni Borgia e Picchianti.
Quando il Museo Archeologico Nazionale di Napoli divenne Museo Nazionale?
Nel 1860, con l’arrivo di Garibaldi a Napoli e l’Unità d’Italia, il Real Museo Borbonico fu ribattezzato Museo Nazionale, integrando tutte le collezioni borboniche.
Chi ha organizzato le collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
Tra i principali organizzatori figurano Giuseppe Fiorelli, che nel XIX secolo avviò la prima riorganizzazione sistematica, Paolo Orsi, Ettore Pais, Vittorio Spinazzola e Amedeo Maiuri, che consolidò l’attuale impianto espositivo.
Che fine hanno fatto la Pinacoteca e la Biblioteca del Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
Nel 1957 la Pinacoteca fu trasferita al Palazzo di Capodimonte e la Biblioteca al Palazzo Reale. Da allora il Museo è dedicato esclusivamente alle antichità archeologiche.
Quali riallestimenti recenti hanno interessato il Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
Dal 1973 il Museo è stato protagonista di numerosi riallestimenti, tra cui la sezione della Villa dei Papiri, la Collezione Egizia, le Sculture Farnese, il Tempio di Iside, i Mosaici, Napoli Antica, la Collezione Numismatica e altre sezioni tematiche.
Come si sviluppa il percorso espositivo del Museo Archeologico Nazionale di Napoli?
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Piano terra
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Ingresso e cortili monumentali
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Collezione Farnese (marmi antichi tra cui l’Ercole Farnese e il Toro Farnese)
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Sale dedicate alle Gemme
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Accesso al Salone della Meridiana, fulcro del museo e punto di orientamento per i visitatori
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Primo piano
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Sezione degli Affreschi, la più ampia raccolta di pittura parietale romana al mondo
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Gabinetto Segreto, con reperti a soggetto erotico provenienti da Pompei ed Ercolano
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Collezione Numismatica
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Secondo piano
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Collezione degli Affreschi e dei Mosaici vesuviani (con opere celebri come le “Tre Grazie” e il mosaico di Alessandro)
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Sezione Egizia, terza in Italia per importanza e la più antica in senso cronologico
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Villa dei Papiri (alcune opere attualmente riallestite nel Salone della Meridiana)
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Sale dedicate a Preistoria e Protostoria
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Napoli antica e reperti dall’area flegrea e vesuviana
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Piano seminterrato / interrato
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Epigrafica (iscrizioni e testimonianze scritte del mondo antico)
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Sale per esposizioni temporanee
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Perché il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è considerato così importante?
Il Museo è uno dei più prestigiosi al mondo per lo studio dell’antichità. Le sue collezioni documentano la civiltà greco-romana e la diffusione della cultura mediterranea, con capolavori come le sculture Farnese, i mosaici e gli affreschi di Pompei ed Ercolano, e una delle più ricche collezioni egizie fuori dall’Egitto.
Fonti: wikipedia.org - museoarcheologiconapoli.it

