Visite guidate Pompei, Ercolano, Napoli...
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Come arrivare a Pompei
In treno
Per l' ingresso a Porta Marina e Piazza Esedra: Circumvesuviana Napoli-Sorrento (fermata Pompei Villa dei Misteri)
Per l' ingresso a Piazza Anfiteatro:
Circumvesuviana Napoli-Poggiomarino (fermata Pompei Santuario)
FS Napoli - Salerno (fermata Pompei)
In autobus:
SITA da Napoli e da Salerno
CSTP n.4 da Salerno
CSTP n 50 da Salerno (celere via autostrada)
In auto:
Autostrada A3 Napoli-Salerno (uscita Pompei ovest)
Arrivare a Pompei >>>
Pompei
La terribile eruzione del Vesuvio che seppellì Pompei il 79 d.C. ha lasciato ai posteri la possibilità di apprezzare e visitare la Città così come si presentava agli antichi abitanti poco prima della catastrofe. I pompeiani non sapevano che il "monte Vesuvio" fosse un vulcano. Plinio il Giovane, ospite nella casa di suo zio Plinio il Vecchio, storico, scienziato e comandante della base navale di Miseno, ci ha lasciato un prezioso documento che descrive i giorni dell'eruzione...
Mio zio si trovava a Miseno dove comandava la flotta. Il 24 agosto, nel primo pomeriggio, mia madre attirò la sua attenzione su una nube di straordinaria forma e grandezza.
Egli aveva fatto il bagno di sole, poi quello d'acqua fredda, si era fatto servire una colazione a letto e in quel momento stava studiando. Fattesi portare le scarpe si recò su un luogo elevato da dove si poteva benissimo contemplare il fenomeno.
Una nube si levava in alto, ed era di tale forma ed aspetto da non poter essere paragonata a nessun albero meglio che a un pino. Infatti, drizzandosi come su un tronco altissimo, si allargava poi in una specie di ramificazione; e questo perché, suppongo io, sollevata dal vento proprio nel tempo in cui essa si formava, poi, al cedere del vento, abbandonata a sé o vinta dal suo stesso peso, si diffondeva ampiamente per l'aria dissolvendosi a poco a poco, ora candida, ora sordida e macchiata, secondo che portasse con sé terra o cenere. A mio zio, che era uomo dottissimo, tutto ciò parve un fenomeno importante e degno di essere osservato più da vicino, per cui ordinò che si preparasse una liburnica offrendomi se volevo, di andare con lui... segue >>>
I terremoti che avevano preceduto l'eruzione non insospettirono i pompeiani che erano ancora occupati nel restauro degli edifici colpiti dal forte sisma di 17 anni prima. Pompei, insieme alle città vicine di Stabia, Ercolano ed Oplontis offre al visitatore contemporaneo una suggestiva ed impareggiabile esperienza. Passeggiare tra le strade ed i vicoli, affacciarsi nelle varie case ed officine, visitare i templi e le terme di 2000 anni fa in un area di oltre 66 ettari ... è possibile farlo solo a Pompei.
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Biglietti di ingresso per gli scavi di Pompei ed Ercolano
In conformità con le nuove disposizioni governative dal 18 gennaio 2021 riapre il sito di Pompei. Gli altri siti di competenza del Parco Archeologico di Pompei resteranno chiusi fino a nuova disposizione.
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Completato il restauro delle colonne dell’atrio secondario della Casa del Fauno
Dopo anni di travagliate vicende, le colonne dell’atrio secondario della Casa del Fauno, bombardate, poi ricostruite nel dopoguerra, ancora fratturate dal terremoto, e puntellate, finalmente tornano integre al termine del recente e complesso intervento di restauro.
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Nuovi rinvenimenti al termopolio della Regio V
“Oltre a trattarsi di una ulteriore testimonianza della vita quotidiana a Pompei, le possibilità di analisi di questo termopolio sono eccezionali, perché per la prima volta si è scavato un simile ambiente per intero ed è stato possibile condurre tutte le analisi che le tecnologie odierne consentono. – dichiara Massimo Osanna, Direttore Generale ad interim del Parco archeologico di Pompei -I materiali rinvenuti sono stati, infatti, scavati e studiati sotto ogni aspetto da un team interdisciplinare composto da: antropologo fisico, archeologo, archeobotanico, archeozoologo, geologo, vulcanologo. I materiali saranno ulteriormente analizzati in laboratorio e in particolari i resti rinvenuti nei dolia (contenitori in terracotta) del bancone, rappresenteranno dei dati eccezionali per capire cosa veniva venduto e quale era la dieta alimentare”.
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Gli ultimi calchi di Civita Giuliana a Pompei
Durante le attività di scavo in corso in località Civita Giuliana, a circa 700 m a nord-ovest di Pompei, nell’area della grande villa suburbana dove già nel 2017 – grazie all’operazione congiunta con i carabinieri e la Procura di Torre Annunziata finalizzata ad arrestare il traffico illecito dei tombaroli - era stata portata in luce la parte servile della villa, la stalla con i resti di tre cavalli bardati, sono stati rinvenuti due scheletri di individui colti dalla furia dell’eruzione.
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