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Pompei - Villa dei Misteri - Esterno
Photo: Parco Archeologico di Pompei

L'inizio del 2025 ha segnato un periodo di intense e significative indagini archeologiche a Pompei, con particolare attenzione alla Villa dei Misteri, un complesso già noto per il suo grande fregio di II Stile. Queste nuove indagini, iniziate nell'estate dello stesso anno, non sono solo una ricerca di conoscenza "pura", ma rappresentano anche uno "scavo della legalità" e un rilancio per un territorio con immense potenzialità.

Storia e Degrado di un Tesoro Archeologico La Villa dei Misteri fu scoperta tra il 1909 e il 1910 grazie a scavi in concessione a privati. Oltre al celebre Salone dei Misteri, furono riportati alla luce diversi ambienti a nord, che però rimasero senza un'adeguata protezione. Negli anni 1929-1930, Amedeo Maiuri si impegnò per portare alla luce e restaurare la parte restante del complesso, pubblicandone i risultati in un volume del 1931. Tuttavia, una porzione significativa, in particolare il settore nord-ovest del quartiere servile, rimase non scavata a causa della presenza di una vecchia casa sopra di essa. Questa casa, descritta da Maiuri come "L'ultima erede della villa dei Misteri", fu successivamente oggetto di ampliamenti abusivi e altre costruzioni illegali a ridosso della Villa. La situazione di degrado circostante la Villa era diventata critica nel corso dei decenni, nonostante l'attenzione mondiale rivolta alle sue straordinarie pitture, come già notava Maiuri in una lettera del 1929.

L'Intervento e la Minaccia Clandestina La decisione di intervenire è nata da un protocollo d'intesa con la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, inizialmente per contrastare gli scavi clandestini e poi ampliato nel 2023 per agire contro le strutture abusive che minacciavano l'integrità dei siti archeologici UNESCO. I primi sopralluoghi hanno confermato la reale minaccia: oltre agli abusi edilizi, gli abitanti della casa si erano dedicati allo scavo clandestino, con un tunnel che si dirigeva proprio verso la Villa, raggiungendo il muro perimetrale della parte non scavata.

L'Archeologia Circolare: Un Nuovo Approccio Il progetto di scavo si inserisce in un approccio più ampio definito "Archeologia Circolare", presentato nel 2019 con il Manifesto dell’Archeologia Circolare. Questa visione intende l'archeologia come un "processo continuo di ricerca-azione-comunicazione", concentrandosi sull'impatto ambientale e sociale. L'obiettivo è massimizzare il valore e la sostenibilità delle risorse archeologiche, minimizzando gli sprechi e l'impatto ambientale, e promuovendo la partecipazione, l'occupazione, la conoscenza e l'inclusione. La Villa dei Misteri, situata al margine della città antica e collegata dalla Via Sepulcralis Superior, è diventata un punto focale per l'applicazione sperimentale di questo approccio, riconoscendo il patrimonio non come un'entità isolata ma come parte integrante di un "paesaggio culturale vivo", in linea con i principi della nuova Buffer Zone UNESCO.

Demolizioni e Riqualificazione del Paesaggio Storicamente, l'area intorno alla Villa dei Misteri non era mai stata oggetto di un intervento integrato. Gli scavi del Novecento non furono seguiti da una vera sistemazione del contesto circostante. Un compendio immobiliare sopraelevato a est della Villa, frutto dell'ampliamento, in gran parte abusivo, di un vecchio casolare rurale ottocentesco, dominava il paesaggio e occultava le relazioni con l'intorno. Questo compendio è stato acquisito dal Demanio con fondi del Parco dopo una lunga procedura espropriativa. Durante questa procedura, elementi sospetti nelle cantine ipogee del fabbricato suggerirono scavi clandestini nella parte non scavata della Villa, ipotesi poi confermata dall'Autorità Giudiziaria. Ciò ha portato all'abbattimento della struttura nel 2023, liberando il paesaggio e avviando nuove attività di scavo per verificare le attività illecite. Similmente, un ristorante abusivo, realizzato con strutture giustapposte senza autorizzazioni, è stato abbattuto e acquisito dal Parco.

L'intervento di demolizione dell'immobile abusivo, avviato nell'ottobre 2023, si è sviluppato in due fasi. La prima ha comportato la demolizione del piano fuori terra, rivelando strutture murarie rase al livello dei piani pavimentali moderni, forse parte di vasche o cisterne di un antico edificio rurale. La seconda fase, condotta con assistenza archeologica, ha rimosso macerie e scavato strati superficiali fino alle fondamenta dell'edificio preesistente, permettendo di comprendere la tecnica costruttiva a blocchi di pietra lavica e di ritracciare l'andamento dell'antico asse viario, la Via Superior.

Le Scoperte degli Scavi 2023-2024 Le attività di scavo nelle aree circostanti l'immobile demolito hanno rivelato una sequenza stratigrafica complessa, inclusi livelli dell'eruzione vesuviana del 1824 e del 79 d.C.. In un saggio di scavo di 10x11,50 m, è stata evidenziata una grande fossa contenente materiali di interesse archeologico dall'età romana imperiale, inclusi frammenti di tegole, anfore (una Dressel 2/4 e una Camulodunum 189), ceramica sigillata e un frammento di tegola bollata. Lungo il margine occidentale della fossa, sono stati scoperti cunicoli clandestini diretti verso la Villa dei Misteri, colmati da materiali archeologici, inclusi frammenti di intonaco dipinto con motivi floreali. Questi cunicoli e la fossa sembrano essere riconducibili a interventi di scavo di età moderna.

Lo scavo ha anche rivelato i livelli eruttivi del 79 d.C. in un declivio da nord-est a sud-ovest, indicando la presenza di un ostacolo, poi identificato come una grande cisterna. Questa cisterna, lunga circa 24 metri con volta a botte, era parte di un complesso sistema di canalizzazione e approvvigionamento idrico che probabilmente serviva la Villa dei Misteri. Il sistema includeva un pozzo con pedarole per l'ispezione, una vasca di raccolta e canali sotterranei per la deviazione del flusso d'acqua, permettendo pulizia e manutenzione. Una fistula di piombo, già defunzionalizzata al momento dell'eruzione del 79 d.C., è stata trovata all'interno del muro della vasca. È stato anche identificato un paleosuolo con tracce di sistemazione "a conchette", suggerendo una preparazione del terreno per la coltivazione, sebbene non coltivato al momento dell'eruzione.

I Lavori in Corso (2025) e le Nuove Scoperte Architettoniche Le indagini archeologiche attuali, focalizzate sul fronte nord-ovest della Villa, mirano a mettere in luce l'ingresso della Villa lungo la Via Superior e il muro di contenimento del terrapieno. La Villa dei Misteri, edificata in età sillana, sembra essersi inserita senza "traumi" tra gli assi stradali preesistenti.

Le operazioni di scavo hanno rivelato le creste di setti murari del piano superiore del quartiere servile e porzioni di tetto crollate, con tracce di tegole e coppi. La presenza di una tegola con apertura circolare suggerisce un punto di fuoco in uno di questi ambienti. Nel cosiddetto "Ambiente 3", parzialmente indagato, sono state trovate due finestre che si affacciavano sulla Via Superior, con tracce delle assi di legno che coprivano il parapetto. L'accesso all'"Ambiente 2", situato sopra il vestibulum della Villa, ha rivelato una grande porzione di affresco di III Stile con motivi vegetali su fondo arancione e nero, e rettangoli con losanghe su fondo giallo. Il pavimento di questo ambiente era in cocciopesto. L'"Ambiente 1", a nord dell'Ambiente 2, presenta un pavimento leggermente più basso e resti di decorazione di III Stile con registro inferiore rosso e superiore giallo.

Il crollo della parete orientale della parte servile della villa ha rivelato abbondanti resti di intonaco policromo degli ambienti 1 e 2, blocchi squadrati di calcare e porzioni di muratura, oltre a impronte di carpenteria in legno, inclusa quella di un architrave e una tavola rettangolare. L'assenza di livelli di crollo a ridosso del muro perimetrale della villa, unita al drastico abbassamento dei livelli eruttivi, potrebbe essere legata al crollo dell'arco d'ingresso e al conseguente cedimento del portone. Un'altra cisterna, a pianta rettangolare e volta a botte, è stata individuata lungo il margine orientale dell'area di indagine, collegandosi al sistema idrico precedentemente identificato.

Verso un Patrimonio Vivo e Sostenibile La Villa dei Misteri è considerata dal Parco il fulcro di una visione di archeologia circolare che integra la tutela archeologica con lo sviluppo sostenibile. Questa visione estende il raggio d'azione del Parco al suo "intorno", che include il contesto urbano e naturale, le infrastrutture, gli spazi aperti, e le pratiche sociali e culturali delle comunità. Il concetto di Ager Pompeianus, il territorio agricolo e produttivo che circondava Pompei, è chiave in questa visione. Non è solo un contorno, ma parte integrante del significato del patrimonio, un "paesaggio vivo" che conserva tracce e funzioni del passato, permettendo di comprendere la stretta interdipendenza tra la città e il suo territorio.

Gli interventi alla Villa dei Misteri sono finalizzati a integrare tutela e valorizzazione con lo sviluppo sostenibile, mirando a rendere il patrimonio un catalizzatore di innovazione e inclusione sociale. Questo include l'installazione di tegole fotovoltaiche sulle coperture della Villa, che, pur mimetizzandosi perfettamente con l'aspetto antico, consentono l'illuminazione degli affreschi e promuovono una nuova sensibilità verso la transizione ecologica. Inoltre, il Parco sta sviluppando una rete di percorsi di mobilità lenta per collegare la Villa con l'Ager Pompeianus e i siti archeologici circostanti, migliorando l'accessibilità e diversificando l'offerta culturale.

La Villa dei Misteri si pone come un laboratorio di innovazione, dove passato e presente si fondono per costruire un futuro in cui il patrimonio non è solo da preservare, ma un attivatore di resilienza, inclusione sociale e consapevolezza ambientale, in un ciclo continuo di vita e significato. La sfida futura è inquadrare questa sperimentazione in un programma "per la sostenibilità", basato su una cultura della complessità, che riconosca le interazioni tra sottosistemi fisici e sociali e l'ambiente esterno.

Pompei - Villa dei Misteri - planimetria
Photo: Parco Archeologico di Pompei

FAQ: Nuovi Scavi e Archeologia Circolare alla Villa dei Misteri di Pompei

  • Cos'è la Villa dei Misteri e perché sono in corso nuovi scavi? La Villa dei Misteri è un complesso archeologico a Pompei, celebre per il suo grande fregio di II Stile a tema dionisiaco. Fu scoperta tra il 1909 e il 1910. Nuove indagini archeologiche sono iniziate nell'estate del 2025. Questi scavi hanno un valore che va oltre la conoscenza "pura"; sono anche uno "scavo della legalità" e un rilancio per un territorio con grandi potenzialità. L'intervento è stato deciso in base a un protocollo d'intesa con la Procura della Repubblica di Torre Annunziata per contrastare gli scavi clandestini e le strutture abusive che minacciano l'integrità del sito UNESCO.

  • Cos'è l'Archeologia Circolare e come si applica a questo progetto? L'Archeologia Circolare è un approccio presentato nel 2019 con un proprio Manifesto, che definisce l'archeologia come un "processo continuo di ricerca-azione-comunicazione". Si concentra sull'impatto ambientale e sociale, puntando a massimizzare il valore e la sostenibilità delle risorse archeologiche, minimizzando sprechi e impatto ambientale, e promuovendo partecipazione, occupazione, conoscenza e inclusione. La Villa dei Misteri è diventata il punto focale per l'applicazione sperimentale di questo approccio, riconoscendo il patrimonio non come un'entità isolata, ma come parte integrante di un "paesaggio culturale vivo".

  • Qual era lo stato dell'area circostante la Villa dei Misteri prima degli interventi recenti? Una porzione significativa del settore nord-ovest del quartiere servile della Villa era rimasta non scavata a causa della presenza di una vecchia casa. Questa casa è stata oggetto di ampliamenti abusivi e altre costruzioni illegali a ridosso della Villa. Il contesto circostante la Villa si era degradato sempre più nel corso dei decenni. A est, un compendio immobiliare sopraelevato, in gran parte abusivo, dominava il paesaggio e occultava le relazioni con l'intorno della Villa. Era presente anche un ristorante abusivo.

  • Quali attività illegali sono state scoperte nell'area della Villa? Durante i primi sopralluoghi è stato accertato che, oltre agli abusi edilizi, gli abitanti della casa che insisteva sulla Villa si erano dedicati allo scavo clandestino. Uno di questi tunnel si dirigeva proprio verso il muro perimetrale della parte non scavata della Villa dei Misteri. Inoltre, la presenza di elementi sospetti nelle cantine ipogee del fabbricato sopraelevato ha suggerito l'ipotesi di scavi clandestini nella parte non scavata della Villa, poi confermata dall'Autorità Giudiziaria.

  • Quali strutture abusive sono state demolite e con quale scopo? Sono stati demoliti il compendio immobiliare sopraelevato a est della Villa, acquisito al patrimonio del Demanio, che in gran parte era abusivo. La sua demolizione, avvenuta nel 2023, ha liberato il paesaggio della Villa e ha avviato nuove attività di scavo per verificare le attività illecite. Anche un ristorante abusivo, realizzato senza autorizzazioni, è stato abbattuto dalla Procura di Torre Annunziata in sinergia con il Parco Archeologico, che ne ha finanziato l'abbattimento e lo ha acquisito. Queste azioni rientrano in un'operazione più ampia volta a ripristinare la legalità e il decoro nelle aree a ridosso del Parco Archeologico.

  • Quali scoperte archeologiche significative sono state fatte durante gli scavi del 2023-2024? Gli scavi hanno rivelato una complessa sequenza stratigrafica, inclusi i livelli dell'eruzione vesuviana del 1824 e del 79 d.C.. È stata identificata una grande fossa con materiali archeologici di età romana imperiale, come frammenti di tegole, anfore (Dressel 2/4 e Camulodunum 189) e ceramica sigillata. Lungo il margine occidentale della fossa sono stati scoperti cunicoli clandestini diretti verso la Villa dei Misteri, riempiti con materiali archeologici, inclusi frammenti di intonaco dipinto con motivi floreali. Questi cunicoli e la fossa sembrano essere riconducibili a scavi di età moderna. È stata inoltre individuata una grande cisterna con volta a botte, lunga circa 24 metri, parte di un complesso sistema di canalizzazione e approvvigionamento idrico probabilmente al servizio della Villa. Questo sistema includeva un pozzo con pedarole per l'ispezione e canali sotterranei. È stato identificato anche un paleosuolo con tracce di sistemazione "a conchette", suggerendo una preparazione del terreno per la coltivazione, sebbene non coltivato al momento dell'eruzione del 79 d.C..

  • Quali nuove strutture architettoniche sono state identificate dagli scavi in corso (2025)? Le indagini hanno messo in luce le creste di setti murari del piano superiore del quartiere servile e porzioni di tetto crollate, con tracce di tegole e coppi. Una tegola con apertura circolare suggerisce un punto di fuoco in uno di questi ambienti. Nell'"Ambiente 3" sono state trovate due finestre incassate che si affacciavano sulla Via Superior, con tracce delle assi di legno che coprivano il parapetto. L'accesso all'"Ambiente 2", situato sopra il vestibulum della Villa, ha rivelato un'ampia porzione di affresco di III Stile con motivi vegetali su fondo arancione e nero, e rettangoli con losanghe su fondo giallo. Nell'"Ambiente 1", a nord dell'Ambiente 2, sono stati trovati resti di decorazione di III Stile con registro inferiore rosso e superiore giallo. Il crollo della parete orientale del quartiere servile ha rivelato abbondanti resti di intonaco policromo, blocchi di calcare e porzioni di muratura, oltre a impronte di carpenteria in legno, come un architrave e una tavola rettangolare. È stata anche individuata un'altra cisterna rettangolare con volta a botte, che si collega al sistema idrico precedentemente identificato. È stato parzialmente messo in luce il portale di ingresso della villa lungo la Via Superior.

  • Come si collega il concetto di "Ager Pompeianus" a questo progetto? L'"Ager Pompeianus" era il territorio agricolo e produttivo che circondava Pompei. È un concetto chiave per comprendere la vita quotidiana, l'economia e la società di Pompei, fondata sulla stretta interdipendenza tra la città e il suo territorio. Nella visione moderna del Parco, e alla base del riconoscimento della Buffer Zone UNESCO, l'Ager Pompeianus ha un ruolo strategico in quanto sposta l'attenzione dalla sola area archeologica a un paesaggio culturale più ampio e dinamico, riconosciuto come un "patrimonio vivo". La sua conservazione permette di contestualizzare gli insediamenti antichi e di "leggere" il paesaggio antico e moderno in continuità, contribuendo allo sviluppo sostenibile.

  • Quali innovazioni sostenibili sono state implementate nella Villa dei Misteri? Nell'ambito di un intervento più ampio di restauro delle coperture della Villa, è stata sperimentata l'installazione di tegole fotovoltaiche sulle coperture del portico meridionale. Queste tegole sono identiche per forma e colore a quelle antiche, mimetizzandosi perfettamente con l'aspetto storico, e permettono l'illuminazione degli affreschi. Inoltre, il Parco sta sviluppando una rete di percorsi di mobilità lenta per collegare la Villa con l'Ager Pompeianus e i siti archeologici circostanti, con l'obiettivo di migliorare l'accessibilità e diversificare l'offerta culturale.

  • Qual è l'obiettivo finale di questi interventi? L'obiettivo è integrare la tutela e la valorizzazione del sito archeologico con lo sviluppo sostenibile del territorio circostante. Si mira a rendere il patrimonio un catalizzatore di innovazione e inclusione sociale, rigenerando il rapporto tra l'uomo e il territorio e promuovendo un uso agricolo sostenibile che tuteli e valorizzi il paesaggio. La Villa dei Misteri si propone come un laboratorio di innovazione, dove passato e presente si fondono per costruire un futuro in cui il patrimonio non è solo da preservare, ma un attivatore di resilienza, inclusione sociale e consapevolezza ambientale, in un ciclo continuo di vita e significato. La sfida è inquadrare questa sperimentazione in un programma "per la sostenibilità" basato su una "cultura della complessità".

Fonte: E Journal scavi di Pompei (Leggi l'articolo completo Pdf)

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