Reggia di caserta, viale

La Reggia di Caserta fu realizzata a partire dal 1752 per volere di Carlo di Borbone perché diventasse fulcro del nuovo regno di Napoli. Con le sue milleduecento stanze, un teatro, una cappella, una biblioteca e circa centoventi ettari di Parco, la Reggia di Caserta è il Palazzo Reale più grande del mondo, paragonabile in bellezza alle splendide residenze europee di Versailles e di Schonnbrun. Fu voluta a Caserta perché il re era molto affascinato dalla bellezza del paesaggio oltre che dalla salubrità dell'aria e, inoltre, il luogo prescelto sarebbe stato più idoneo a difendersi, rispetto alla capitale del Regno maggiormente esposta agli attacchi navali. Luigi Vanvitelli, che ebbe l'incarico, vi manifestò tutta la sua genialità e perfezione architettonica, e in seguito l'opera fu completata dal figlio Carlo. Un grande progetto creativo che ha saputo guardare al futuro, visto che la Reggia di Caserta è stata definita l’ultima grande realizzazione del Barocco Italiano. Ha una superficie di quarantasettemila metri quadrati, cinque piani e quattro cortili interni. Nel 1919 il Reale Palazzo viene dismesso dal patrimonio della Corona di Casa Reale Savoia e diventa parte del patrimonio dello Stato d’Italia, cambiando la sua natura di “Casa del Re” in museo storico. Nel 1997 la Reggia di Caserta è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Visita virtuale
Superato l’ingresso, si entra in una lunga galleria che attraversa per intero l’asse della Reggia creando un effetto prospettico a cannocchiale. Nel punto d’incontro dei bracci si giunge al vestibolo ottagonale, vero nucleo del palazzo, che appare costruito attorno ad esso. Uno scalone d’onore, costruito con marmi pregiati, porta dal piano terra al piano d’onore, o Piano Nobile, dove si trovano:

La Cappella Palatina, che sembra più un grande salone di ricevimento che un luogo di culto, data la ricchezza di marmi pregiati e la presenza di decorazioni in oro. Sopra l'altare troneggia “L'Immacolata Concezione” di Giuseppe Bonito;

La Sala del Trono, con il suo trono in legno dorato e i braccioli a forma di leoni alati, dove avvenivano incontri e cerimonie ufficiali;

La stanza da letto del re, dal monumentale letto a baldacchino dalle dimensioni sorprendenti, arredata stile impero in legno di mogano;

La stanza da bagno del re, con vasca di granito e teste di leone scolpite, toilette in marmo di Carrara, col piano sostenuto da colonnine corinzie, anfore istoriate e vasi di fiori;

L'appartamento della regina Maria Carolina, con la vasca da bagno in alabastro scolpito con interno di rame e provvista di bidet;

La Biblioteca Palatina, con le sue alte librerie e i vasi Giustiniani sugli scaffali;

La Sala Ellittica, che ospita il Presepe borbonico, dalla caratteristica volta progettata per ottimizzare l’acustica della sala destinata originariamente a teatrino domestico;

La Pinacoteca, che raccoglie validi esempi di pittura di genere con scene di vita di Corte e scene popolari oltre ad allegorie che celebravano le virtù dei sovrani;

Il Teatro di Corte, che assomiglia al teatro di San Carlo di Napoli ma più in piccolo, con i suoi quarantadue palchi su cinque livelli tutti diversi decorati con putti, conchiglie, e fiori. Il palcoscenico aveva la particolarità che, oltre il fondale, c’era un portale che dava sul parco per sfruttarne la veduta e la profondità.

Altri spazi sono stati adibiti a esposizione di opere d'arte d'epoca: La Quadreria, che si trova al piano terra del secondo cortile ed ospita la Raccolta di Dipinti inediti realizzati tra il XVI e il XIX secolo; la Volta Ellittica, alla quale si può accedere dal Vestibolo Superiore mediante la scala posta a destra dell’ingresso all’Appartamento Storico; il secondo piano del Palazzo, raggiungibile dalla Volta Ellittica o direttamente dal Vestibolo Superiore, che, nelle sue otto sale, ospita un’esposizione di manufatti storico artistici di varia natura; il Museo dell'Opera e del Territorio, allestito nei sotterranei della Reggia, raccoglie una serie di testimonianze dell'opera vanvitelliana, dell'area casertana circostante, della vita della corte borbonica tra il XVIII e il XIX secolo, e altre opere d'arte provenienti dai depositi delle soprintendenze campane.

Il lunghissimo Parco, con il suo viale che misura tre chilometri, è fiancheggiato da alberi lussureggianti (soprattutto lecci) e comprende sei fontane e gruppi scultorei ispirati alla mitologia greca: La Fontana Margherita, la Fontana dei tre delfini, la Fontana di Eolo, la Fontana di Cerere, la Fontana di Venere e Adone. A destra dell’ultima fontana (quella di Diana e Atteone) si apre il Giardino Inglese, vicino alla grande cascata, dove il terreno che pende a sud era adatto a soluzioni più fantasione e alla coltivazione delle specie più esotiche.


Plinio Caio Gracco

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