Glossario dei Termini di Pompei e delle Scoperte Archeologiche
- Abacus: Una tavola utilizzata per esporre il vasellame durante il banchetto. Si differenziava dalla mensa (tavola da pranzo) e dal cartibulum (tavola di marmo nell'atrio).
- Acerbo/Agresto: Un succo ottenuto dalla spremitura di grappoli d'uva ancora acerbi, impiegato in medicina e cosmesi.
- Acus crinales: Spilloni per capelli, di cui a Pompei sono documentati vari esempi con estremità elegantemente cesellate.
- Aediles: Magistrati che rappresentavano l'esecutivo della città. Aulo Rustius Verus era un candidato a questa carica.
- Agger: Un terrapieno sostenuto da mura, impiegato per la difesa delle città.
- Ala: Nella casa romana, era un ambiente laterale completamente aperto sull'atrio.
- Alipili: Servitori specializzati nella depilazione all'interno delle terme romane.
- Ammendanti: Sostanze, come ceneri, ossa e legumi (fabacee), usate per arricchire il terreno di elementi nutritivi.
- Anfiteatro: Un edificio pubblico dedicato a spettacoli gladiatori e altri eventi. Quello di Pompei fu costruito intorno al 70 a.C..
- Anfore (Dressel 2-4): Un tipo specifico di contenitore ceramico, spesso impiegato per prodotti come il garum.
- Anfore (Dressel 21-22): Tipi di anfore, con tituli picti (iscrizioni dipinte), usate per prodotti ittici e salse di pesce, principalmente dall'Italia centrale e meridionale.
- Antracologici (resti): Resti di carbone che forniscono informazioni sull'uso del legno, sulle attività e sulla gestione degli spazi nel tempo.
- Aquarii: Addetti all'approvvigionamento idrico nelle terme.
- Atramentarium: Un recipiente cilindrico per conservare l'inchiostro.
- Atramentum: L'inchiostro utilizzato nell'antichità, ottenuto da pece, fuliggine e liquido di seppia diluiti con acqua.
- Atrio: L'ambiente centrale della casa romana, frequentemente dotato di una vasca (impluvium) per la raccolta dell'acqua piovana. Vitruvio ne descrisse vari tipi: tuscanico, displuviato, testudinato, tetrastilo e corinzio.
- Balsamario: Un piccolo contenitore, spesso in vetro, usato per balsami o profumi.
- Balneum: Termine che designava gli impianti termali, con un'etimologia che sembra derivare dal greco balanéion.
- Basilica: Un edificio pubblico di grandi dimensioni affacciato sul Foro, adibito a dibattimenti giudiziari, incontri politici, transazioni commerciali e letture pubbliche.
- Buccheri: Un tipo di ceramica di origine etrusca, i cui ritrovamenti a Pompei suggeriscono intensi rapporti commerciali e culturali.
- Bulla: Un amuleto in bronzo che veniva fatto indossare ai figli maschi fino al raggiungimento dell'età adulta.
- Calame (calamus): Una cannuccia appuntita, impiegata come penna per scrivere su papiro o pergamena.
- Calchi di gesso: Un innovativo sistema inventato da Giuseppe Fiorelli per ricostruire l'immagine degli abitanti sorpresi dall'eruzione, riempiendo i vuoti lasciati dai corpi nel materiale vulcanico.
- Canneti e saliceti: Piante coltivate per fornire materia prima per lavori agricoli e artigianali.
- Capsa: La cartella che gli alunni portavano a scuola per trasportare il materiale di scrittura.
- Carporesto: Un elemento archeobotanico carbonizzato, come un siconio di fico, che attesta la presenza di resti vegetali.
- Cartibulum: Una tavola di marmo posta nell'atrio, con una funzione diversa dall'abacus e dalla mensa.
- Catillus: La parte superiore della macina, spesso con incisi o dipinti le iniziali del proprietario o del candidato.
- Cenaculum: Un ambiente destinato al pranzo, spesso sporgente su vie o vicoli. Era una tipologia nuova a Pompei.
- Cicerchie: Legumi utilizzati per l'alimentazione del bestiame, in particolare degli ovini.
- Cinerite grigia ("tuono"): Un materiale vulcanico che, una volta sedimentato, tende a indurirsi, offrendo un'eccellente protezione ai contesti archeologici sottostanti.
- Cistella: Un piccolo cofanetto ligneo nel quale venivano conservati i crepundia dei bambini, soprattutto in caso di abbandono.
- Civico: Un numero identificativo assegnato alle case, parte del sistema di organizzazione urbana introdotto da Fiorelli.
- Compluvium: L'apertura centrale nel tetto dell'atrio che raccoglieva l'acqua piovana convogliandola nell'impluvium sottostante. Nella fullonica di Stephanus, era coperto e adibito a terrazzo per l'asciugatura delle stoffe.
- Concio: Un'antica unità di misura per liquidi.
- Controversiae: Negli esercizi oratori delle scuole dei rethori, erano arringhe di difesa in processi fittizi costruiti su dati forniti dal maestro.
- Coppi: Elementi in terracotta usati per delimitare il piano cottura nelle cucine, impedendo alla cenere di cadere.
- Crepundia: Monili che fungevano da distintivi per i bambini.
- Curia: La sede del consiglio dei decurioni, dove si svolgevano le riunioni.
- Cucina: Ambiente caratterizzato da ampi banconi in muratura e piani di lavoro, dove si stendeva un letto di brace per cucinare diversi piatti.
- Cyathus: Una sorta di mestolo utilizzato per riempire brocche di vino da grandi vasi (crateri).
- Decurioni (Consiglio dei): Un organo istituzionale con poteri deliberativi e di controllo in tutti gli ambiti della vita pubblica.
- Diaetae: Termine che indica ambienti privati o sale da pranzo nelle ville, spesso con una vista panoramica.
- Diligenza (pratica della): Un'umiliante perquisizione corporale degli operai alla fine della giornata lavorativa, adottata per frenare il furto di reperti.
- Dioscoride: Un autore antico che, insieme a Catone, Celso e Plinio, elencava numerosissime piante officinali nella farmacopea romana.
- Dolabra: Una scalpellina in ferro, uno strumento impiegato in edilizia.
- Domus: Il termine latino per casa o abitazione.
- Duoviri iure dicundo: I magistrati che governavano la città, rappresentando l'esecutivo.
- Efebo lambadoforo: Una figura che aveva la doppia funzione di contribuire all'illuminazione e di fungere da velato riferimento all'omoerotismo greco durante il simposio.
- Epistilio: Un elemento architettonico, parte dell'entablatura posta sopra le colonne, spesso decorato.
- Eroti: Figure mitologiche, simili a cupidi, spesso rappresentate in pitture murali e sculture.
- Eruptio: Il termine latino per eruzione.
- Exercitatores: Addetti all'insegnamento della ginnastica nelle terme.
- Fabaceae (fave e vecciole): Leguminose utilizzate come ammendanti per arricchire la fertilità del terreno.
- Fabri tignarii: Falegnami o carpentieri.
- Fauces: L'ingresso o corridoio di una domus.
- Fistula: Una tubatura di adduzione dell'acqua, spesso in piombo, usata per convogliare l'acqua in città.
- Flos (salsa): Una salsa di prima scelta a base di pesce.
- Fondo Iozzino: Una località di scavo che ha restituito graffiti etruschi e dati fondamentali per la ricostruzione delle prime fasi storiche di Pompei.
- Fornacari: Personale di servizio che si occupava dei forni e del riscaldamento degli ambienti nelle terme.
- Foro: Il centro della vita pubblica pompeiana, ospitante monumenti, statue, edifici amministrativi e commerciali.
- Foro Triangolare: Un'area di culto dove sono state trovate le fondazioni di un nuovo edificio.
- Fullones: Lavoratori delle fulloniche, addetti alla pulitura e lavaggio delle vesti.
- Fullonica: Un'officina tessile specializzata nella pulitura e lavaggio dei tessuti, spesso ricavata modificando una casa ad atrio.
- Garum: Una salsa di pesce molto diffusa, spesso conservata in anfore.
- GIS ("Piano per Pompei"): Un Sistema Informativo Geografico per classificare e rappresentare dati archeologici, integrando elementi strutturali, reperti, tracce e documentazione storica, essenziale per la gestione e il monitoraggio del sito.
- Grand Tour: Un "pellegrinaggio artistico" intrapreso da letterati, studiosi e umanisti per la riscoperta delle antichità classiche.
- Graffiti: Iscrizioni, scarabocchi e disegni incisi sulle pareti, spesso di carattere personale, informale o infantile, e presenti anche in contesti domestici.
- Grammaticus: Un insegnante di istruzione superiore, paragonabile a quella delle scuole medie attuali, che insegnava lingua e letteratura greca e latina, storia, geografia, fisica e astronomia.
- Hieraphoros / Agiaphoros (Bajulus deorum): Un sacerdote nel culto di Iside che portava gli emblemi sacri, indossando una maschera di Anubi con testa di sciacallo.
- Hierogrammateus: Nel culto di Iside, lo "scriba sacro", un sacerdote esperto di testi sacri e cosmografia.
- Hospitium: Un tipo di struttura ricettiva o albergo.
- Impluvium: La vasca centrale nell'atrio di una casa romana, destinata alla raccolta dell'acqua piovana.
- Instrumentum domesticum: L'insieme degli oggetti e utensili domestici.
- Insula: Un'isola, un blocco di edifici che costituisce un quartiere all'interno della città, secondo la divisione adottata da Fiorelli.
- Ipocausti: Un sistema di riscaldamento utilizzato nelle terme, che sfruttava intercapedini sotto i pavimenti e all'interno delle pareti, riscaldate da forni.
- Iuventus: Il termine che si riferisce alla gioventù, con un riferimento specifico a un grande peristilio dietro il teatro che potrebbe essere stato un ginnasio ellenistico.
- Kantharoi: Coppe a calice, un tipo di vasellame potorio.
- Lapilli: Frammenti di roccia vulcanica espulsi durante un'eruzione, che seppellirono Pompei.
- Lararia: Piccoli vani o edicole nelle case dedicati al culto domestico delle divinità protettrici della famiglia (Lares), distinti dai sacraria.
- Lec(tum): Un'abbreviazione su anfore che potrebbe indicare "appena scelto", riferendosi al processo di "imbottigliamento" del prodotto.
- Libbra: Un'antica unità di peso.
- Licnoforo: Il portatore della lampada nel culto di Iside.
- Ludi magistri: Termine che indicava i maestri elementari.
- Lucerna: Una lampada, utilizzata sia in contesti domestici che rituali, e talvolta decorata.
- Macina: Uno strumento per macinare il grano, spesso azionato da animali da tiro e schiavi, con intagli nel basolato per guidare il percorso.
- Macellum: Il mercato pubblico della città.
- Magistrati: I duoviri iure dicundo e gli aediles, che rappresentavano il potere esecutivo della città.
- Manutenzione programmata: Un approccio metodologico per la conservazione del patrimonio archeologico che prevede ispezioni periodiche, rilevamento tridimensionale e interventi pianificati per prevenire il degrado.
- Mensa: La tavola da pranzo, solitamente quadrata, posizionata al centro di tre letti tricliniari per i convitati.
- Mensa vasaria: Una grande tavola di marmo posta al bordo dell'impluvium, usata per sostenere il vasellame prezioso durante i banchetti.
- Meta: La parte inferiore della macina.
- Microscavo: Una tecnica di scavo dettagliata per il recupero e l'analisi di reperti organici, come quelli trovati all'interno di bruciaprofumi.
- Modellini di cartone: L'impressione di Goethe sulle piccole dimensioni e la compattezza delle case pompeiane, che gli sembravano più simili a modellini che a vere costruzioni.
- Murice: Un mollusco marino dal quale si ricavava la porpora, un colorante rosso molto pregiato.
- Odeion: Il teatro coperto di Pompei, destinato principalmente a spettacoli musicali.
- Oecus: La sala principale o salone di una casa romana.
- Olla: Un tipo di vaso di ceramica, usato sia per la cucina che per la dispensa.
- Omfacio: Un olio ricavato dalla spremitura delle olive immature, impiegato nella farmacopea.
- Opera laterizia: Una tecnica di costruzione muraria che utilizza i mattoni.
- Opera quadrata: Una tecnica edilizia che prevede l'uso di blocchi di pietra tagliati con precisione.
- Opus incertum: Una tecnica muraria che utilizza pietre di forma irregolare.
- Opus reticulatum: Una tecnica muraria caratterizzata da un modello reticolato di piccoli blocchi piramidali.
- Opus vittatum: Una tecnica muraria che alterna corsi di mattoni con corsi di piccole pietre squadrate.
- Orbis: Il piano superiore delle mensae (tavole da pranzo), spesso realizzato con legno prezioso o marmo.
- Ordo decurionum: Vedi Consiglio dei Decurioni.
- Ortus: Gli spazi verdi produttivi (orti) all'interno delle città.
- Osco: La lingua parlata dai Sanniti e da altre popolazioni italiche centrali, presente nelle iscrizioni più antiche di Pompei.
- Palestara Grande: Un grande spazio pubblico all'aperto destinato alla formazione fisica e intellettuale dei giovani. Ha ospitato anche importanti mostre.
- Pallecchi: (Nel contesto delle fonti, è il nome di un autore).
- Paniere (vaso a): Un vaso in bronzo con anse mobili.
- Pecten: Il pettine, uno strumento per i capelli, di solito in osso con una doppia fila di denti.
- Pergula: Un balcone o struttura aggettante, le cui pareti potevano essere decorate con sussidi didattici dipinti.
- Peristilio: Un cortile interno circondato da porticati, spesso di derivazione greca come il tipo "rodio".
- Pila d’anfore: La "Pila d'anfore", un notevole insieme di anfore italiche rinvenuto nella Bottega del garum, considerato il più numeroso legato all'industria della pesca.
- Pilentum: Un tipo di carro utilizzato da sacerdotesse e signore, che potrebbe essere stato impiegato per rituali nuziali.
- Pistrina: I panifici, spesso dotati di macine e forni, che a Pompei erano luoghi di intensa attività.
- Pliniana (eruzione): Termine scientifico per un tipo di eruzione vulcanica esplosiva, chiamato così in onore di Plinio il Giovane, che ne descrisse dettagliatamente l'evento del 79 d.C..
- Plinio il Vecchio: Celebre naturalista e comandante della flotta imperiale, che morì durante l'eruzione del 79 d.C..
- Plinio il Giovane: Il nipote di Plinio il Vecchio, autore delle due lettere a Tacito che costituiscono la principale fonte antica sull'eruzione del Vesuvio.
- Pocula: Bicchieri, un tipo di vasellame potorio.
- Pompeii Premise: Un concetto archeologico che evidenzia come l'idea che i ritrovamenti di Pompei siano un'istantanea perfetta della vita al momento dell'eruzione possa essere distorta da interventi post-antichi e da una documentazione parziale.
- Populus (Assemblea popolare): L'organo istituzionale che eleggeva i magistrati e ratificava formalmente le delibere del Consiglio.
- Programmata (elettorali): Manifesti elettorali dipinti sulle facciate degli edifici con caratteri capitali rossi o neri su fondo bianco, che offrono una documentazione unica sulla partecipazione civica.
- Proruit: Verbo latino che indica il crollo di gran parte di Pompei a seguito di un terremoto.
- Regiones: Le divisioni urbane (quartieri) di Pompei, introdotte da Giuseppe Fiorelli per la nuova pianta della città.
- Repositorium: Un tipo di mobile o credenza da cui si prendevano i cibi e le vivande durante il banchetto.
- Rethori (scuole dei): Scuole superiori destinate a chi voleva specializzarsi nell'arte oratoria e nell'eloquenza, preparazione indispensabile per la vita pubblica.
- Reticula: Reticelle ornamentali usate dalle donne pompeiane per raccogliere la chioma.
- Rizotomi e erbolai: Raccoglitori di radici, tuberi, erbe e altri prodotti vegetali (fiori, frutti, semi, cortecce) per la preparazione di farmaci e medicamenti.
- Rubrum: Un pigmento rosso frequentemente usato per dipingere i tituli picti (iscrizioni) sulle anfore.
- Sacraria / Sacella: Piccoli vani di culto presenti in edifici privati, destinati allo svolgimento di riti religiosi privati, distinti dai lararia.
- Salutatores: I visitatori che affollavano la casa di un candidato durante le campagne elettorali.
- Sanniti: Un'antica popolazione italica che parlava la lingua osca e che ebbe una significativa influenza su Pompei.
- Scamnum: Vedi Subsellium.
- Sconvolto (ossa umane): Termine usato per indicare ossa umane rinvenute in giacitura secondaria, ovvero mescolate in uno strato di terreno di riporto moderno, suggerendo uno spostamento post-deposizionale.
- Scripta: Termine generico per iscrizioni, inclusi graffiti e tituli picti, che forniscono testimonianze cruciali sulle relazioni sociali e politiche dell'epoca.
- Seplasiari: Commercianti di profumi, creme e oli per la bellezza del corpo.
- Sextarii: Un'antica unità di misura della capacità, dove "XX sextarii" equivale a circa 15 litri.
- Siconio di fico: Il termine botanico specifico per il frutto del fico.
- SIAV (Sistema Informativo Archeologico Vesuviano): Un sistema progettato per la gestione dei dati di catalogazione e documentazione archeologica nell'area vesuviana.
- Simposio: Un banchetto conviviale, spesso accompagnato da musica e danze, che nel mondo romano includeva sia uomini che donne.
- Sistrum: Uno strumento sacro di Iside, agitato dalle sacerdotesse durante i riti.
- Soprastanti (Giornale dei): Una documentazione degli scavi che registrava i reperti rinvenuti, fornendo un importante, seppur a volte sommario, resoconto.
- Stadera: Una bilancia, spesso in bronzo, usata per pesare i beni.
- Stilo: Uno strumento per scrivere sulle tabulae ceratae, con un'estremità appuntita per incidere la cera e una appiattita per cancellare.
- Suasoriae: Negli esercizi oratori delle scuole dei rethori, erano discorsi immaginari rivolti a personaggi celebri per persuaderli.
- Subsellium / Scamnum: Il tipo di sgabello più semplice e comune tra i Romani, costituito da una tavoletta con quattro gambe.
- Tabernae: Negozi o botteghe, spesso situati al piano terra delle case e aperti sulla strada.
- Tabulae ceratae: Tavolette di legno rettangolari con bordi rialzati, all'interno delle quali veniva steso uno strato di cera per scrivere.
- Tabulae Iliacae: Tavole dipinte o incise che riproducevano episodi dei miti o delle opere letterarie più celebri (come l'Iliade di Omero), usate anche come sussidi didattici.
- Tablinum: Un ambiente della casa romana, tipicamente situato tra l'atrio e il peristilio, con funzione di ufficio o archivio.
- Terra sigillata italica: Un tipo di ceramica fine, di colore rosso lucido, molto diffusa nell'ultima fase di vita di Pompei e usata per vasellame da mensa.
- Terræ Motus: Il termine latino per terremoto, in riferimento al sisma che colpì Pompei prima dell'eruzione del 79 d.C..
- Testuggine: Una tartaruga, un piccolo rettile scoperto in un'area in disuso di Pompei, testimonianza delle trasformazioni post-terremoto del 62 d.C..
- Textrinae: Le officine tessili dove avveniva la tessitura e la vendita dei tessuti.
- Titulorum Pictorum Pompeianorum (CIL IV): Una raccolta di iscrizioni dipinte di Pompei.
- Tituli picti: Iscrizioni dipinte su anfore o pareti, che spesso riportano informazioni sul contenuto, la qualità, la quantità e gli agenti commerciali coinvolti. Erano scritti con pigmento rosso (rubrum).
- Toga: Il più importante e antico abito dei Romani, un ampio drappo di lana bianca di notevoli dimensioni.
- Toreutica: L'arte di lavorare il metallo per creare opere d'arte decorative attraverso sbalzo, cesellatura o incisione.
- Tractatores: Addetti ai massaggi nelle terme.
- Trapezophorus: La parte inferiore di una mensa (tavola), un sostegno finemente lavorato, spesso in metallo o avorio, a volte raffigurante figure umane o zampe di animali (leone, satiro, sileno, sfinge).
- Triclinium: La sala da pranzo romana, così chiamata per i tre letti (triclinia) sui quali i convitati si sdraiavano.
- Tridimensionale (rilievo): Una tecnica di rilevamento avanzata (es. laser scanner 3D e fotogrammetrico) che permette di documentare e studiare le strutture archeologiche con precisione, identificando degradi e progettando interventi di conservazione.
- Trittici: Gruppi di sette tavolette cerate legate insieme da un cordino, usate per la scrittura.
- Tufo: Una roccia vulcanica utilizzata come materiale da costruzione a Pompei.
- Ultima fase di vita: Il periodo immediatamente precedente all'eruzione del 79 d.C., caratterizzato da attività di cantiere e ristrutturazione.
- Unità Stratigrafica (US): In archeologia, la più piccola unità distinguibile nella sequenza stratigrafica di uno scavo, che può essere muraria, di rivestimento, negativa (tagli, rasature) o di altro tipo.
- Unità Topografiche: Elementi unitari del paesaggio antico (come domus, edifici sacri, terme, basi onorarie, strade, fogne) che aggregano dati archeologici e storico-documentari per la ricostruzione urbanistica.
- Unguentari: Preparatori e venditori di unguenti e balsami medicati, la cui presenza a Pompei è testimoniata da scritte elettorali.
- Vasellame bronzeo: Utensili e contenitori realizzati in bronzo, come attingitoi, brocche e vasi a paniere, spesso ritrovati in corredi.
- Vasellame ceramico: Utensili e contenitori realizzati in ceramica, come pentole, tegami, piatti, ciotole, olle, coperchi e bicchieri, documentando la vita quotidiana e i consumi.
- Vela erunt: Un dispositivo per coprire l'anfiteatro, fornendo ombra agli spettatori.
- Venationes: Cacce agli animali, spettacoli pubblici popolari nell'arena.
- Venustas: Un termine latino che incarna concetti di bellezza, grazia, eleganza, decoro ma anche gioia, ed è stato il titolo di una mostra sui gioielli a Pompei.
- Vicini: Gli abitanti dello stesso quartiere, che potevano esercitare influenza e favorire il successo di un candidato nelle elezioni.
- Villa B (Oplontis): Una struttura interpretata come un magazzino-scalo commerciale dove sono stati rinvenuti numerosi resti vegetali carbonizzati.
- Viminate: Strutture di stabilizzazione del terreno, realizzate con intrecci di rami, che potevano presentare difetti di esecuzione.
- Vinaccioli: I semi d'uva, ritrovati in contesti archeobotanici e indicanti la presenza di viticoltura o consumo di uva.
- Vitruvio: Un celebre architetto e scrittore antico, che nelle sue opere fornì suggerimenti sull'uso di pannelli a sfondo nero per i triclini invernali e descrisse vari tipi di atrium.
- Vittae: Nastri che le donne pompeiane utilizzavano a scopo ornamentale o per raccogliere la chioma.
- Volpini: Una razza di cane simile ai volpini moderni, la cui presenza in Italia è attestata fin dall'età del bronzo.
- Vuoto (calco): Lo spazio lasciato da materiale organico decomposto (es. corpi, legno) nel materiale vulcanico, che permette la realizzazione di calchi in gesso per ricostruirne la forma originale.
- Zafferano: Gli stimmi di questa pianta, usati come pigmento giallo per tingere i fili.
Questo glossario è come una mappa concettuale dei reperti e delle pratiche di Pompei: ogni termine è un punto cardinale che ti guida attraverso la complessità della vita antica, permettendoti di navigare tra la storia, l'archeologia e le abitudini di una civiltà cristallizzata nel tempo.