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Pompei Scavi News
Amuleti, gemme ed elementi decorativi in faïence, bronzo, osso e ambra riemergono dallo scavo della Regio V. Erano monili e piccoli oggetti legati al mondo femminile, utilizzati per ornamento personale o per proteggersi dalla cattiva sorte, ritrovati in uno degli ambienti della casa del Giardino. Custoditi in una cassa in legno, e da poco restaurati e riportati al loro splendore dalle restauratrici del Laboratorio di Restauro del Parco Archeologico di Pompei, si trattava di una parte dei preziosi di famiglia, che forse gli abitanti della casa non riuscirono a portare via prima di tentare la fuga.
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LEDA e il CIGNO - L’affresco riemerge da un ambiente di via del Vesuvio, nel corso degli interventi di riprofilamento dei fronti di scavo della Regio V
Ancora un’immagine femminile che riaffiora dai nuovi scavi della Regio V e si aggiunge ai raffinati volti di donna dipinti in medaglioni di alcuni ambienti lungo via del Vesuvio e alla figura di Venere e Adone dalla casa con giardino, già emersi.
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Dal 1 novembre riaprono al pubblico due importanti dimore pompeiane, la Casa dei Ceii, celebre per le pitture che si dispiegano sugli alti muri del giardino con scene di ispirazione egizia e animali selvaggi e i Praedia di Giulia Felice, grande complesso residenziale con ampi spazi verdi, ricche decorazioni e il lussuoso quartiere termale privato.
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Due dimore di pregio con preziose decorazioni riaffiorano integre dai lapilli nella Regio V di Pompei, la Casa con giardino, con il bel portico affrescato e gli ambienti decorati da vivaci megalografie, e la Casa di Giove, con le pitture in I stile e gli eccezionali mosaici pavimentali dalle raffigurazioni senza precedenti. Iscrizioni e ulteriori resti delle vittime aggiungono, inoltre, dettagli alla storia dell’eruzione e della città antica. Un’iscrizione a carboncino, in particolare, traccia tangibile di un momento di vita quotidiana, supporta la teoria che la data dell’eruzione fosse a ottobre e non ad agosto. La scritta è, infatti, datata al sedicesimo giorno prima delle calende di novembre, corrispondente al 17 ottobre.
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Lo scheletro di un bambino di 7 -8 anni è l’ultimo rinvenimento di una giovane vittima dell’eruzione, individuata in un ambiente del grande complesso delle Terme Centrali. Il ritrovamento è straordinario sia per la fortuita e inaspettata scoperta nel corso di un intervento di consolidamento e restauro del complesso termale già scavato nell’800, sia per la collocazione inusuale del corpicino rispetto alla stratigrafia vulcanica del 79 d.c.
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In occasione dei recenti restauri condotti sui calchi di Pompei, dagli studi antropologici e dalle analisi del DNA su due corpi della casa del Criptoportico rinvenuti durante gli scavi di inizio ‘900, sono emersi sorprendenti risultati in grado di ribaltare la teoria di pertinenza di genere delle due vittime dell’eruzione. All’epoca del rinvenimento (1914) l’allora Soprintendente Vittorio Spinazzola reputò che i due corpi ritrovati distesi e vicini, l’uno con la testa nel grembo dell’altro, appartenessero a due donne.
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Si informano i visitatori e tutti i soggetti interessati (scuole, Tour Operator, guide turistiche, ecc.) che, a tutela degli affreschi e degli ambienti delle aree archeologiche di competenza di questa Soprintendenza e per garantire la sicurezza di tutti, a far data dal 15 gennaio 2015 NON E’ CONSENTITO introdurre all’interno degli scavi di Pompei, Ercolano, Oplonti, Stabia e del Museo di Boscoreale, borse, zaini, bagagli, custodie, le cui dimensioni siano superiori a 30x30x15 cm.
I Visitatori potranno lasciare i propri effetti personali al servizio di guardaroba gratuito presente presso tutti i varchi di accesso.
Tuttavia, in considerazione del fatto che nei momenti di maggior afflusso, i locali adibiti a guardaroba potrebbero non essere sufficienti a contenere i bagagli di tutti i Visitatori, si fa appello al senso di collaborazione dei fruitori delle aree archeologiche affinché le nuove disposizioni possano trovare piena applicazione.
In particolare, si richiede agli insegnanti che accompagnano le scolaresche in visita di accertarsi che gli studenti lascino i propri zainetti a bordo degli autobus o degli altri mezzi di trasporto con cui raggiungono gli scavi.
Analogamente, si richiede ai Tour Operator, alle guide e agli accompagnatori turistici di informare i Visitatori sul divieto INDEROGABILE di introdurre bagagli all’interno delle aree archeologiche e di invitarli, perciò, a lasciare ogni effetto personale a bordo dei mezzi di trasporto con cui si spostano.
Fonte: SAP
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- Scritto da Tiberio Gracco