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Pompei - Palestra Grande
La Palestra grande, chiusa dal 2008, riapre al pubblico dopo i restauri in una proposta di visita originale che offre la possibilità di godere degli spazi del grande edificio com’era nel suo aspetto originario e al contempo di fruire della stessa quale area espositiva utilizzata per allestimenti permanenti, oltre che temporanei. Gli straordinari affreschi del complesso di Moregine, finora esibiti in mostre internazionali, trovano nel portico meridionale del a palestra la loro definitiva e prestigiosa collocazione, in un allestimento di grande impatto emozionale che prevede una suggestiva installazione sonora, realizzata appositamente dal CRM (Centro di ricerca musicale).


GLI INTERVENTI
I lavori conclusi sono consistiti in interventi di “Restauro e adeguamento per allestimenti espositivi della Palestra grande” e sono seguiti ad un primo lotto di interventi di restauro architettonico e strutturale che aveva interessato tutto l’edificio. Gli interventi recenti hanno reso fruibile il portico meridionale della Palestra al fine di ospitare gli affreschi di Moregine. Tale allestimento, assieme a quel o del portico centrale destinato alle esposizioni temporanee, si inserisce in un progetto generale che prevede il recupero funzionale totale di uno degli edifici di maggiore estensione del a città antica come spazio espositivo, al fine di arricchire con nuovi percorsi di visita l’offerta turistica dell’area degli scavi. Il terzo e ultimo lotto di interventi interesserà il portico settentrionale dell’edificio, con il completamento degli allestimenti.

L’ALLESTIMENTO
La Palestra è stata oggetto di un ampio restauro negli anni ’30, che ha indotto al a ricostruzioni di alcune parti delle strutture. Le attuali scelte progettuali si sono orientate, invece, verso la fruizione attraverso linguaggi e materiali moderni degli spazi presenti. Per l’allestimento del porticato Sud del a palestra sono state utilizzate lastre di cristallo e di cor-ten a rivestimento delle pareti, disposte in maniera tale da riprodurre un esempio di modulo decorativo pittorico tripartito, che si alterna alle teche espositive contenenti gli affreschi originali. Pannelli di tessuto, che ricordano i velari degli antichi romani, sono posti tra le colonne del porticato per proteggere dalle radiazioni solari gli affreschi conservati nelle teche e al contempo creare un gioco di luci ed ombre di particolare suggestione. L’allestimento si completa con l’installazione sonora che accompagna il percorso di visita.

Il “GIOCO DELLE RISONANZE”
Si tratta di un’installazione artistica di suoni tesa a produrre un’esperienza sensoriale emozionale e al tempo stesso una lettura originale degli affreschi di Moregine ivi esposti. La musica, mobile e proveniente dai materiali stessi che compongono lo spazio (Planofoni®, in acciaio cortèn, Planofoni®, in acciaio inox) rende emergente la percezione dei volumi, del e forme e le relazioni architetturali evidenziate dal restauro. Il percorso musicale prevede tre momenti: l’ ”Ambiente”; l’ ”Uomo” e gli “Strumenti”. I “Planofoni®”, su cui si basa il GIOCO DELLE RISONANZE, sono sistemi vibranti, costituiti da pannelli di diversi materiali e forme, ideati e realizzati dal CRM - Centro Ricerche Musicali di Roma. Si tratta di tecnologie non convenzionali, non altoparlanti, poiché diffondono il suono con specifiche dipendenti dalla struttura del a materia, dalle geometrie del design, dagli orientamenti e dalle curvature delle superfici, dai volumi plastici occupati. I Planofoni® permettono di dare al suono le caratteristiche timbriche del materiale utilizzato e consentono, attraverso un’irradiazione puntuale su tutta la superficie, di disegnare lo spazio acustico in relazione al o spazio architettonico.

IL SITO DI MOREGINE E I SUOI AFFRESCHI
Si tratta di uno splendido complesso ritrovato in località Moregine, a circa 600 metri a sud delle mura di Pompei, presso la foce del fiume Sarno e del relativo scalo commerciale. Il ritrovamento risale al 1959 in occasione del a realizzazione dell’autostrada Napoli- Salerno. In questa prima fase di scavo venne alla luce l’edificio caratterizzato da un cortile porticato sul quale si affacciavano almeno cinque triclini (sale da pranzo), sontuosamente affrescati e terme ancora in costruzione.

3 i triclini indagati, i cui affreschi staccati sono oggi esposti nella Palestra Grande.

Il triclinio A composto da tre pareti dipinte in cui sono rappresentate le Muse, divinità ispiratrici del canto, che presiedevano ai diversi generi poetici, alle arti, alle scienze e a tutte le attività intellettuali e la figura di Apollo.

 

 

Il Triclinio B, con le rappresentazioni dei Dioscuri, (Castore e Polluce) su pareti decorate in colore nero.

 

 

Il Triclinio C, con la personificazione di divinità fluviale (Sarno) in esso raffigurato,  su pareti rosse.  Le pitture in IV stile, attribuibili all’epoca Neroniana, erano opera delle stesse  officine che decorarono anche la Casa dei Vettii.  Il complesso apparteneva alla famiglia puteolana dei Sulpici  che qui custodivano  l’archivio contabile. La funzione dell’edificio era, molto probabilmente, quella di  ospitare piccoli gruppi di avventori, forse membri di un collegium. Lo scavo ripreso in occasione della costruzione della terza corsia del ’Autostrade  Salerno  –  Reggio Calabria, ha permesso di riportare in luce, oltre al e strutture  archeologiche, anche materiali di grande interesse quali tavolette cerate con  contratti registrati, elementi architettonici e decorativi in legno perfettamente  conservati, un tesoro di argenterie di eccezionale qualità. Di particolare interesse la  modalità di rinvenimento del tesoro di argenterie: in una latrina fu ritrovata una  gerla in vimini, che sembrava piena solo di terra dell’eruzione. Dalle radiografie si  intravidero invece dei corpi metallici che un microscavo attentissimo ha consentito  di portare al a luce facendo emergere pezzi d’argento; piatti, coppe di varia forma,  un cucchiaino, due forme decorate a sbalzo con figurazioni d’animali.  In esposizione in vetrine del porticato anche alcuni materiali e manufatti  provenienti dallo scavo.  


LA PALESTRA GRANDE  
L'ampio edificio rettangolare, con portici su tre lati ed una piscina al centro, è di età  augustea: forniva spazio verde per gli esercizi ginnici del e associazioni giovanili  promosse dalla propaganda dell'imperatore, che qui era venerato in un ambiente  posto al centro del portico Ovest. Lungo il porticato, un duplice filare di platani,  del e cui radici sono stati eseguiti calchi, assicurava un'ulteriore zona d'ombra. I  portali sul lato Est, danneggiati dal terremoto del 62 d.C., furono ricostruiti in opera  laterizia. Al momento dell'eruzione il muro Nord giaceva abbattuto ed è stato di  recente restaurato; dal lato meridionale si accede ad una latrina: per pulirla una  canaletta vi portava acqua dal a piscina.  

La Palestra Grande sarà inserita nel ’offerta di visita notturna di “Una Notte al  Museo”, iniziativa del Ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo, che già  prevede la visita al a mostra dei calchi “Rapiti al a morte” /  “Pompei e l’Europa.  1748-1943”, allestita presso l’Anfiteatro degli scavi, al costo di 2 euro, fino a sabato  17 ottobre 2015.  

Comunicato stampa SSPES

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