Pompei diventa un luogo da esplorare con tutti i sensi. Il Parco Archeologico amplia i propri servizi di accessibilità per offrire un’esperienza di visita sempre più inclusiva e coinvolgente. All’ingresso di Piazza Anfiteatro, un nuovo supporto tattile introduce al percorso di scoperta della città antica, raccontandone la storia attraverso rilievi ad alta definizione.
In diversi punti del sito sono ora disponibili installazioni tattili con bassorilievi corredati da didascalie in Braille, modelli 3D e QR code che rimandano ad audiodescrizioni e video in Lingua dei Segni Italiana (LIS). Una mappa progettata per la lettura non visiva e una mappa concettuale con i modelli tridimensionali dei luoghi più iconici favoriscono l’orientamento e consentono una visita autonoma e multisensoriale.
Queste innovazioni fanno parte del progetto “Pompei tra le mani”, promosso dal Parco Archeologico di Pompei e sostenuto dal Ministero della Cultura grazie ai fondi del PNRR – Investimento “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive nei luoghi della cultura”. Il programma prevede anche video accessibili in LIS e International Sign, tour virtuali e audiodescrizioni fruibili online, una postazione sensoriale per esplorare forme e profumi della Pompei antica, segnaletica interattiva con QR code, visite guidate con interprete LIS e corsi di formazione dedicati al personale.
Il Parco prosegue così nel percorso di miglioramento continuo della fruizione, rendendo l’esperienza di visita sempre più accogliente, completa e accessibile. “Vogliamo promuovere una nuova idea di accessibilità — spiega il Direttore Gabriel Zuchtriegel — che non si limiti a percorsi speciali, ma diventi parte integrante di ogni attività del Parco. L’accessibilità riguarda tutti: dai bambini alle persone con disabilità, da chi invecchia a chi semplicemente si muove con una carrozzina”.
Accanto a questi interventi, proseguono gli investimenti del Ministero per garantire accoglienza, pulizia, cura del verde e manutenzione. Dal 2024, per la prima volta, è stato avviato anche un monitoraggio sistematico di tutta la città antica — oltre 13.000 ambienti — attraverso una piattaforma digitale che raccoglie i dati sullo stato di conservazione e orienta la programmazione degli interventi. “La manutenzione — conclude Zuchtriegel — è fondamentale non solo per aprire nuove aree al pubblico, ma per assicurare la tutela e l’accessibilità di Pompei alle generazioni future.”
Fonte: Parco Archeologico di Pompei

