Una cisterna nel ventre di Napoli

Un viaggio di 2400 anni nel ventre della città di Napoli, a 40 metri di profondità tra i resti di epoca greca e romana fino ai rifugi antiaerei della seconda Guerra Mondiale. Non è un percorso adatto a tutti, se sei claustrofobico non è il luogo giusto per te. Consigliamo di indossare scarpe comode ed una giacca nei mesi estivi, i percorsi nei cunicoli (molto stretti) sono facoltativi, vengono garantiti elevati standard di sicurezza.
Un percorso strabiliante ed inconsueto, ricco di fascino ed emozioni... difficile dimenticare una esperienza simile, nel cuore di una delle città più antiche del mondo.
Già nel III secolo avanti Cristo i Greci iniziarono a sfruttare il tufo giallo del sottosuolo napoletano per edificare Neapolis, nacquero così le prime cave sotterranee della città che, in epoca romana, ebbero la loro massima espansione. In epoca augustea, i romani, crearono una fitta rete di gallerie e un acquedotto capace di raccogliere le acque delle sorgenti del Serino a 70 Km di distanza, alimentando così fontane, edifici ed attività commerciali della Città. Il sottosuolo di Napoli sembra essere il testimone di una città sopravvissuta a secoli di dominazioni e culture diverse, lasciandone intatto il ricordo, lontano dal rumore e dall'attività frenetica della metropoli sovrastante.

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