La casa posta su Via dell’Abbondanza, prende nome dalle scritte elettorali ritrovate all’ingresso. La sua forma piuttosto irregolare è frutto delle numerose trasformazioni edilizie che hanno interessato l’intera insula dal II sec a.C al 79 d.C. La casa era dotata di un piano superiore, indipendente, del quale si conserva ancora l’accesso al balcone in facciata, che ospitava l’officina di un tabellarius, ovvero un costruttore di tavolette cerate, trovate carbonizzate in grande quantità fra le macerie e i crolli dell’edificio. Sull’atrio si aprono le stanze più importanti della casa, tra le quali uno dei triclini (b) che conserva sulle quattro pareti decori di III Stile con raffigurazioni mitologiche e pavimento in signinum con motivo geometrico di II Stile, e uno dei cubicula (c), anch’esso con pitture di buona qualità sempre di III Stile e pavimento in cocciopesto e un armadio a muro. Questi due ambienti sono separati da un vano scala che conduceva agli ambienti superiori e alla loggia sul giardino.

Approfondimenti

Pompeiiinpictures Immagini dell'edificio

Fonte: Parco Archeologico di Pompei

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